Sembra fatto apposta per conquistare i ragazzi il film “Mio fratello rincorre i dinosauri” che, nelle ultime settimane, ha incassato due prestigiosi riconoscimenti: il David di Donatello Giovani 2020 per il miglior film italiano votato da una giuria di 3mila studenti delle scuole superiori e, precedentemente, il premio internazionale EFA Young Audience Awards 2020 agli European Film Award attribuito da una giovane giuria internazionale composta da ragazzi tra i 12 e i 14 anni.
La pellicola diretta dall’esordiente Stefano Cipani è tratta dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol (Einaudi 2016), che ha scritto il volume giovanissimo e ha collaborato personalmente alla sceneggiatura del film. La storia ruota intorno al sibling Jack che, fin da piccolo, desidera un fratello maschio. Così, quando i genitori (Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese) gli raccontano che Giò sarebbe stato un bambino speciale, nella sua immaginazione diventa subito un eroe, dotato di superpoteri. Sarà la scoperta di avere un fratello con sindrome di Down a scombinare le carte: col tempo l’orgoglio e l’ammirazione nei confronti di Gio si trasformeranno in imbarazzo e vergogna. E nella decisione di negare la sua esistenza dinanzi al mondo. Solo quando riuscirà a riconoscere la contagiosa energia del fratello e il profondo legame che lo unisce a lui, Jack riuscirà a trovare il suo punto di equilibrio, mettendo fine una volta per tutte alle tante bugie che lo avevano allontanato dalla propria famiglia e da se stesso.
Il film, prodotto in collaborazione con Rai Cinema, ha insomma il pregio di fare luce sul mondo sommerso dei sibling di cui solo recentemente si è cominciato a parlare. Ragazze e ragazzi, costretti spesso a crescere troppo in fretta e a fare i conti con i bisogni ingombranti di fratelli e sorelle che sembrano assorbire interamente le attenzioni dei genitori. E nei cui confronti provano talvolta sentimenti di ambivalenza: amore, insofferenza, desiderio di protezione e senso di colpa per la “fortuna” che il destino ha, involontariamente, riservato loro rispetto ai propri fratelli. Per questo “Mio fratello rincorre i dinosauri” è un film tagliato soprattutto per gli spettatori più giovani: per i sibling che, attraverso Jack, vedranno la propria esperienza rappresentata sul grande schermo e per tutti gli altri che, dentro e fuori le aule scolastiche, si trovano a doversi confrontare con compagni disabili senza aver ancora avuto modo di intraprendere una riflessione personale sul valore della diversità.
Di Antonella Patete