Alcune associazioni hanno voluto sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica storie di caregiver bambini. Pare che una persona su quattro abbia sperimentato questa esperienza nella propria vita. Sono dati derivanti dalla stima effettuata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità su scala mondiale. Soltanto un quarto di questi risultano essere genitori. Nel 2017, l’Istat contava 391 mila caregiver tra i 15 e i 24 anni, il 6,6% della popolazione in quella fascia di età.
Responsabilità collegate alle cure di parenti che, a volte, si traducono in “neet”, ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. Ma cosa può comportare u carico di responsabilità nei soggetti in formazione? Ansia e depressione, cali nel rendimento scolastico. Si possono avere, però, anche conseguenze positive come rafforzamento dell’autostima e aumento dell’autonomia.
Questo e le storie di Giovanni, Greta e altri hanno arricchito l’inchiesta a cura di Antonella Patete per SuperAbile INAIL e riproposta lo scorso 21 agosto su redattoresociale.it incentrata sul tema “Le vite nascoste dei caregiver bambini”.
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